Personale, politico e legale. Lo scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo ormai è totale. Il Movimento Cinque Stelle infatti va per la sua strada, quella voluta dall'attuale leader, il fondatore però non sembra avere intenzione di farsi la parte, la collisione è solo questione di tempo, probabilmente, quello che sarà necessario a Grillo per decidere su quali terreni e con quali modalità, accendere la scintilla. La via legale sembra quella più percorribile al momento, la battaglia sul simbolo che Beppe Grillo ritiene gli appartenga, è annunciata da Danilo Toninelli che si è schierato al suo fianco. Giuseppe Conte, però, non teme lo scontro su un terreno, quello legale, che era il suo pane quotidiano prima di scendere in politica. Il presidente leader del Movimento, anzi, rilancia, "chi ci intralcia la pagherà", tuona, "troverà una barriera solida, anche legale, pagherà le spese dei suoi avvocati, dei nostri, la lite temeraria e il risarcimento danni". Più complicata ma potenzialmente più impattante, la strada della battaglia politica. Grillo ha perso, è vero, ma ha ancora presa dentro il Movimento, soprattutto sui territori proprio lì dove Conte ha individuato il tallone d'Achille dei Cinque Stelle. Tra i fedelissimi del fondatore c'è chi spinge per presentarsi alle prossime amministrative a cominciare dalla Campania. Intanto Giuseppe Conte vola a Bruxelles per presentare la proposta di destinare i soldi per le armi al settore Automotive, ribadendo che il campo del Movimento adesso è quello progressista ma nessuna alleanza è dovuta. Una cosa è certa, il voto doppio per ridisegnare il Movimento doveva scrivere la parola fine, invece ha sancito l'inizio di uno scontro che rischia di nuocere solo alla creatura politica cui entrambi, Conte e Grillo, giurano di tenere.