Dipendenti Camera, salta il tetto agli stipendi

05 gen 2018
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Malgrado gli impegni e gli sforzi di una parte della classe politica, a partire dai vertici di Camera e Senato, salta il tetto agli stipendi dei dipendenti di Montecitorio. Dal 1° gennaio sono finiti i tre anni di moratoria che erano stati decisi nel 2014. Più di mille ricorsi solo alla Camera e una serie di decisioni prese dalle Commissioni per il personale dei due rami del Parlamento hanno di fatto cancellato il tetto di 240.000 euro lordi per le buste paga degli impiegati. Quel tetto era solo temporaneo e non definitivo. Alla fine quel che ha contato è un principio sempre difficile da spiegare, che va sotto il nome di autodichia, cioè la possibilità per alcuni organi dello Stato di decidere in assoluta autonomia su alcune materie che li riguardano, soprattutto sulle retribuzioni. Eppure la legislatura appena conclusa è stata quella che ha fatto risparmiare più denaro alle casse dello Stato per il mantenimento degli organi parlamentari. Solo negli ultimi tre anni, grazie ai tagli della Camera dei deputati, sono stati spesi 24 milioni di euro in meno. A Montecitorio, nel 2018, si prevede una spesa di 175 milioni per gli stipendi. Altra questione che era rimasta aperta quella dei vitalizi agli ex parlamentari, ma lo scioglimento delle Camere il 28 dicembre ha di fatto interrotto l’iter del provvedimento.

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