Draghi in parlamento 21 e 22 giugno

29 mag 2022
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Subissato dalle critiche di maggioranza e opposizione, Salvini sospende ma non abbandona l'idea di un viaggio a Mosca. Una missione diplomatica in solitaria su un sentiero diverso da quello di maggioranza e Governo. Mario Draghi infatti si è mosso aprendo uno spiraglio sulla crisi del grano. I colloqui con Zelensky e Putin hanno dato segnali positivi in questo senso, ma ora sarà l'Europa a dover tenere accesa la speranza di un progresso. Draghi sarà proprio in Europa per un confronto a 360° sul tema della crisi alimentare, sulle sanzioni e sull'invio delle armi. Il Presidente del Consiglio sarà poi in Parlamento, il 21 e 22 di giugno in vista del vertice europeo del 23 e del 24. Ed è lì, al momento del voto delle risoluzioni, che lo attenderà il MoVimento 5 Stelle, che con la Lega ha chiesto in maniera evidente di smetterla di inviare armi all'Ucraina. "Credo che il Presidente Conte sia stato molto chiaro su questo. Noi non faremo mancare il sostegno al Governo in un momento in cui la crisi galoppa però è chiaro -lasciatemi dire- che il parere del partito di maggioranza relativa, quindi il primo partito per numero in Parlamento, va ascoltato. Non è un consiglio, è nelle logiche democratiche del Paese". "Indebolire la posizione del Premier Draghi significa indebolire l'Italia nel negoziato e indebolire l'Europa, perché inevitabilmente l'Italia è uno dei Paesi fondatori, uno dei più grossi Paesi dell'Unione Europea e quindi qualsiasi crepa o incertezza da parte dell'Italia e della maggioranza che sostiene il Governo inevitabilmente avrebbe ripercussioni anche sui negoziati". La guerra in Ucraina mette a dura prova i nervi della maggioranza. Forza Italia smentisce divisioni interne sulla politica estera e ribadisce l'assoluta chiarezza della postura internazionale del partito azzurro. "Noi chiediamo che non si usino le armi occidentali in territorio russo, vale a dire non si può utilizzare l'armamento europeo e occidentale per attaccare la Russia ma soltanto per difendere l'indipendenza territoriale dell'Ucraina, cioè per difendere, non per attaccare". La credibilità di Draghi sul palcoscenico europeo si baserà sulla credibilità di una maggioranza capace di essere unita su un pilastro fondamentale dell'azione di Governo: la politica estera.

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