Quasi come in pre-pandemia il concertone del primo maggio alza lo scontro politico, questa volta dentro la maggioranza, al centro il disegno di legge Zan contro omofobia e transfobia, appena incardinato al Senato, osteggiato dal centrodestra e sostenuto dal centrosinistra, che ha visto attivarsi al suo supporto il mondo della cultura. Quello della musica si è fatto sentire proprio sul palco del primo maggio con la voce di Fedez. Un monologo a favore del provvedimento, contro alcune dichiarazioni di esponenti leghisti che però, è l'accusa che muove il cantante, la RAI gli avrebbe chiesto di modificare, omettendo nomi e cognomi. Pressioni che sono state prontamente smentite da viale Mazzini. Resta lo scontro politico, dopo un botta e risposta proprio con il rapper, Salvini prova a chiudere rinnovando a Fedez l'invito per un caffè, per parlare di libertà e di diritti. Chi discrimina va punito come già prevede la legge, scrive il leader leghista, ribadendo, seppure con toni morbidi, la contrarietà al disegno di legge. Nelle ultime ore, a difesa di quella pubblica presa di posizione, si sono mossi partiti di centrosinistra e movimento. Secco Enrico Letta, il PD si aspetta dalla RAI parole di scuse e di chiarimento e ringrazia Fedez, perché occuparsi di pandemia non vuol dire che non si possono fare battaglie per i diritti come jus soli e DDL Zan. La musica è libertà interviene il Ministro degli Esteri Di Maio e un Paese democratico non può accettare alcuna forma di censura. Io sto con Fedez twitta Giuseppe Conte. Inutile che la Lega si agiti, fra loro ci sono i campioni dell'omofobia e dell'odio, le parole dall'opposizione di Nicola Fratoianni.