Lo sfondo è drammatico, il contesto quello di un Europa che rivive i momenti più bui di una guerra. Sergio Mattarella riparte, inizia il suo nuovo mandato con due appuntamenti simbolici. Riprende laddove aveva concluso il suo settennato: dagli ultimi, da chi soffre, da chi è in difficoltà. Le sofferenze del sisma, in Umbria prima, e quelle delle periferie difficili poi nelle prossime ore a Corviale nella Capitale. Due tappe per ribadire i concetti chiave del suo discorso di insediamento: dignità, responsabilità e una ripresa, una ricostruzione rapida e più equa. Norcia simbolo del Centro Italia colpito dal terremoto per rinnovare il pieno sostegno delle istituzioni accanto a lui il commissario straordinario Legnini. Norcia città di San Benedetto, simbolo di riferimento per l'Europa e oggi le sofferenze sono soprattutto a est nel cuore del vecchio Continente. "Una tragedia che si è abbattuta con violenza non su un solo Paese ma sull'intera Europa, mettendo in pericolo pace e libertà. Non riguarda un Paese lontano, quanto è avvenuto riguarda direttamente ciascuno di noi". La preoccupazione è forte, i timori che la crisi si possa allargare pure, come dimostrato dalla convocazione d'urgenza del Consiglio Supremo di Difesa per ribadire l'unità di intenti con gli alleati europei e Atlantici, nel rispondere con tempestività e determinazione e per cercare una soluzione che riporti alla pace. Alla Russia l'Italia chiede di ritirare le truppe dell'Ucraina. Un'aggressione militare ingiustificabile. "La pace è in pericolo. Per essa, per la pace, per l'affermazione dei valori di libertà gli italiani devono essere, saranno certamente, intransigenti, determinati, uniti nel nostro Paese". Tutto questo non riguarda un Paese lontano ma tutti noi, non possiamo accettare la follia di una guerra che distrugga quanto costruito in 7 decenni. Il nostro, avverte il capo dello Stato, è un mondo che non intende vedere calpestati i principi della convivenza gli europei non si piegheranno.























