La Guida: I sindacati, il governo e il tabù

11 nov 2024
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Sciopero confermato. Divisione tra CGIL e UIL da una parte, CISL dall'altra, insieme al cosiddetto sindacato di destra, l'UGL, anche questa confermata. Quindi, ormai una consuetudine. Apparentemente, lo schierarsi dei sindacati a favore o contro la manovra sembra questione politica; contro i sindacati di sinistra e a favore quelli di centro e di destra. Il Governo ha buon gioco a far passare questa versione che in parte è vera, però sottintende una cosa meno vera e cioè che i sindacati di sinistra abbiano un pregiudizio verso una manovra di destra, a prescindere da quello che c'è scritto. Il giudizio non il pregiudizio dei sindacati è negativo perché la manovra per essere all'interno dei parametri del nuovo patto di stabilità, o almeno, negli immediati dintorni, fa a meno di risolvere problemi enormi della società italiana che sono quelli dei principali servizi che uno Stato, perlomeno questa è l'aspettativa in Italia ed in Europa, dovrebbe fornire ai suoi cittadini: e cioè, sanità, scuola, previdenza. CGIL e UIL pensano che il Governo doveva fare di più e soprattutto poteva farlo, ma questo non è un pregiudizio, è la conseguenza di quello che è uno dei motori principali dell'economia per la sinistra e che invece a destra è più o meno un tabù. La redistribuzione: se non si può finanziare la spesa in deficit per i vincoli europei, benissimo, con la sinistra quindi per affinità almeno culturale, CGIL e UIL propongono di aumentare le tasse ai più ricchi, di introdurre una patrimoniale, di tassare gli extra profitti realizzati dalle banche non per brillanti strategie aziendali ma per circostanze estremamente favorevoli. La destra non può farlo, non può considerare queste ipotesi, e giustamente. Perché il Governo, proprio in virtù delle sue idee opposte, le tasse devono scendere. Nel contesto normativo attuale, cioè se le categorie di spesa di cui abbiamo parlato non escono dal computo dell'indebitamento deciso dall'Europa, le cose stanno così. E quindi, il Governo non aumenterà la pressione fiscale, i problemi di sanità e scuola non si curano se non con qualche pannicello caldo e lo sciopero generale si farà.

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