Un'apertura e un avvertimento al tempo stesso, una telefonata non un incontro. Beppe Grillo e Giuseppe Conte lontani ma vicini, incontro che invece c'è si tiene come previsto con i parlamentari, carico di messaggi per tutti. Sono e resto il custode di questa storia da cui il movimento non può prescindere, dice il garante, la querelle si tinge di nuovi colori, vogliono metterci contro, avrebbe detto Grillo agli eletti, deputati e senatori ma io e Conte siamo sì diversi ma ci compensiamo ed è questa la forza dei Cinque Stelle come ribadisce un'esponente storica Paola Taverna. "Ho sentito una gran voglia di mandare avanti un progetto importante per il paese insieme e con Conte centrale. "Non ha detto che Conte non capisce il Movimento Cinque Stelle?" "Assolutamente non in questi termini, ha detto che abbiamo bisogno insieme di riconoscere il Movimento 5 Stelle e andare avanti forti e uniti." Sul limite dei due mandati altra questione scottante soprattutto tra i parlamentari il fondatore ribadisce la sua contrarietà ma aggiunge, si può discutere, possono esprimersi gli iscritti ad esempio e poi forse la questione cruciale, lo statuto che proprio l'ex premier è stato chiamato a riscrivere. Ci siamo quasi siamo a tre quarti, manca l'ultimo miglio insomma forse quello cruciale però ruolo, funzione e peso del garante appunto. Alla parte razionale rappresentata da Conte serve abbinare la parte visionaria portata proprio da Grillo, ribadisce lo stesso fondatore ai pentastellati, come a dire è l'ex premier che ha bisogno del Movimento più che il contrario, fine primo tempo ma dopo la pausa si ricomincia.