Modifiche e limature, aggiustamenti. Il testo del disegno di legge di bilancio arriverà solo all’inizio della prossima settimana alle Camere. Intanto, iniziano a trapelare dettagli sul testo del decreto fiscale, firmato dal Quirinale, che accompagna la Finanziaria. Dopo l’ondata di accuse di condono, il Governo ha fatto retromarcia sui termini per la regolarizzazione dei capitali detenuti illegalmente all’estero o in Patria. Non ci sarà l’aliquota forfait del 35 per cento per sanare l’emersione dei contanti. Si pagherà con le normali aliquote progressive. Dal 1° luglio 2017 sarà sciolta Equitalia, sostituita dall’ente Agenzia della riscossione. Escluse dalla rottamazione delle cartelle le multe. Il vero braccio di ferro si gioca tra Roma e Bruxelles. Prima di pronunciarsi formalmente a fine mese, la Commissione europea pare intenzionata a inviare una lettera con la richiesta di chiarimenti, almeno su alcuni punti particolarmente contestati all’Esecutivo italiano: le misure una tantum della manovra, la dinamica del debito pubblico, il trattamento contabile delle misure su terremoto e migranti, l’aggiustamento strutturale del deficit. Per ora, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ripete: “La manovra non cambia. Non siamo noi a dover essere redarguiti in Europa”. La trattativa è appena iniziata, economica, ma anche politica.