Giorgia Meloni ha richiamato gli alleati al senso di responsabilità perché ne va della credibilità dell'Italia, ma sull'iter della manovra, la Premier deve fare i conti con la necessità dei partiti della maggioranza di marcare il territorio con le misure bandiera da sventolare davanti al proprio elettorato e con il nervosismo della CGIL, pronta a tutte le mobilitazioni necessarie, nessuna esclusa, mentre per la CISL lo sciopero è un'opzione sbagliata. Il tempo stringe perché il provvedimento è atteso nell'aula di Montecitorio per la discussione generale il 20 dicembre, per poi sbarcare con un rapido passaggio al Senato per evitare di scavallare il 31 dicembre, ultimo giorno utile prima di precipitare nelle sabbie mobili dell'esercizio provvisorio. Da fonti governative si fa sapere che tutte le proposte avanzate da Carlo Calenda, durante l'incontro a Palazzo Chigi, saranno esaminate in modo approfondito e l'attivismo del Terzo Polo non piace ai moderati del centrodestra come Forza Italia. A far sentire la sua voce è proprio Silvio Berlusconi, che insiste sui desiderata azzurri. Chiederemo alla maggioranza un impegno ulteriore sulla detassazione dei nuovi assunti e per aumentare le pensioni più basse, gravemente erose dall'inflazione. Da Fratelli d'Italia si ricorda che la manovra non può essere stravolta. "Sul tetto agli emendamenti, a parte che c'è sempre stato ma nella fattispecie, ricordo che il Governo si è insediato meno di un mese fa, che abbiamo degli obblighi nei confronti dell'Europa e quindi che la nostra manovra di bilancio deve essere consegnata a Bruxelles. Siamo già in ritardo ma certo non per colpa del Governo Meloni e quindi è una norma di buon senso." Non c'è pace per Opzione Donna. Il Governo è a caccia di risorse per approvare una versione più inclusiva della finestra previdenziale che attualmente prevede la possibilità di andare in pensione con 60 anni di età, con riduzione di un anno per ciascun figlio fino ad un massimo di due. Enrico Letta, che ha incontrato le parti sociali, critica il desolante orizzonte a breve termine della manovra, che più che una legge di bilancio che preveda una programmazione annuale, è un decreto per far passare i prossimi tre mesi. "Questa è una manovra iniqua, che taglia sulla sanità, fa cassa sui poveri, non mette risorse necessarie per contrastare il caro bollette e non aumenta gli stipendi.".