Si presenta nell'aula di Palazzo Madama con un doppio registro, Giorgia Meloni alterna l'aplomb istituzionale ai toni concitati della lotta politica. Prima di incassare il voto sulla risoluzione di maggioranza, la premier replica, colpo su colpo, alle critiche delle opposizioni che diventano incandescenti auando viene interrotta dai senatori a 5 Stelle che contestano le sue parole con cui smentisce di essere schiava delle lobby soprattutto quella bancaria. Meloni, a pochi giorni dall'approvazione della legge di bilancio, su cui governo ha preannunciato il voto di fiducia, spiega sarei felice di evitarlo se ci fosse un accordo sui tempi e sul rapporto con Elon Mask che la presidente del consiglio non intende prendere lezioni da Mario Monti che parla dell'Italia come un protettorato dell'imprenditore. "Perché io posso avere buoni rapporti, ho buoni rapporti con un sacco di gente e sa cosa non prendo ordini da nessuno e dovreste essere contenti di questo." C'è un altro fronte che Meloni apre per rintuzzare le parole di Alessandro Alfieri. Il PD ha accettato che il commissario europeo italiano fosse preso in ostaggio per difendere il commissario spagnolo questo sarebbe gravissimo. I 5 stelle contestano l'arroganza della Premier. "Ma se pensa la Presidente del consiglio di poter venire a fare la bulla della Garbatella in questa aula, bullizzando le nostre senatrici e il Movimento 5 Stelle si sbaglia di grosso," Graziano Delrio del PD riconosce a Raffaele Fitto la capacità di pensare europeo e per questo è stato votato e alla premier che afferma di non voler distruggere l'unione fa sapere. "Benvenuta nell'area delle persone che pensano e credono che l'Europa sia una risorsa e non un problema. È una novità questa molto importante, è una vita molto importante che noi salutiamo con piacere.".