La Sicurezza Informatica dello Stato passa a NIS2, acronimo di Network and Information Security, direttiva europea che in Italia è entrata in vigore da poco più di un mese. Perché in un mondo sempre più connesso le regole da seguire per prevenire le incursioni hacker sono prioritarie e soprattutto devono essere ben comprese non solo dagli addetti ai lavori. Non è dunque un caso che la presentazione di NIS2 avvenga all'Università della Sapienza. "I nostri corsi di laurea in cybersecurity sono stati i primi in Italia, una grande tradizione che oggi rappresenta passato, presente e futuro". Serve un salto culturale essenziale nell'approccio alla cybersicurezza, spiega Antonio Mantovano Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi che annuncia il passaggio del decreto cyber al consiglio dei ministri di venerdì. L'inchiesta sulla società Equalize e sulla rete di dossieraggio informatico che ha visto accessi non autorizzati, anche numerosi profili di alto livello, è solo un tassello che dimostra la necessità di applicare anticorpi validi a tutela dei dati. "Sono inserite misure di rafforzamento del fattore umano come leggo dalla direttiva, la verifica della sicurezza e affidabilità del personale con politiche di controllo dell'accesso". Per Bruno Frattasi direttore dell'agenzia nazionale per la cybersicurezza, l'avvento di NIS2 spiega, rappresenta un cambio di passo enorme che stabilisce uno scenario di riferimento per i prossimi decenni. "Abbiamo tanti dispositivi che sono diciamo la superficie su cui può attaccare un hacker. Quindi bisogna lavorare in questa direzione di rafforzare i sistemi di resilienza di cybersicurezza".