Una lezione sociale prima ancora che politica, una lezione di convivenza di comunità come bene supremo, di democrazia da amare della quale prendersi cura, perché garanzia vera di libertà, scrive, dice, il Presidente della Repubblica nel tradizionale scambio di auguri con le più alte cariche del paese. Quella democrazia che è fatta di regole comuni sottoscritte, di istituzioni e che si nutre di confronto e mediazione che non può cedere il passo a conflitti radicalizzazioni che potrebbero condurre ad avventure di ogni tipo. Un allarme di sistema, dunque, non di apparato ma di convivenza civile come nel richiamo alla partecipazione perchè l'astensionismo alto porta una democrazia più debole. Partecipazione ma anche condivisione. Le guerre in atto rendono incerto il futuro e rischiano di portare abitudine al conflitto, all'odio nelle nostre società, per questo, avverte Mattarella, occorre un'approfondita riflessione sui danni che questa deriva emotiva può produrre nel lungo periodo. "Si registra ovunque un fenomeno di evidente e progressiva polarizzazione che tocca tanti aspetti della nostra convivenza. Appare sempre più difficile preservare lo spazio del dialogo e della mediazione all'interno della società". Accanto a questo c'è un altro rischio di questi tempi: la concentrazione in pochissime mani di enormi capitali e del potere tecnologico, i dati il nuovo petrolio dell'era digitale. E qui, dice in maniera netta il Presidente, l'unico argine a quelli che definisce gli usurpatori di sovranità, è la garanzia rappresentata dalla tenuta delle istituzioni democratiche, di qui un timore. "A questi fenomeni si aggiunge il timore che si faccia spazio alla tentazione di un progressivo svuotamento del potere pubblico". Partecipazione quindi e attenzione, un invito rivolto ai giovani rischiano di essere disorientati dai conflitti in corso e che sono il paese del futuro, giovani che devono giustamente usare al meglio la tecnologia ma senza perdere la misura dell'umanità e della comunità. Unica alternativa alle lacerazioni della società. Rispetto delle istituzioni che sono di tutti e per tutti, una garanzia, interessi e valori condivisi la strada indicata in un tempo dall'orizzonte incerto.