Lutto nazionale per ricordare uno degli uomini che hanno segnato non solamente la storia della Democrazia Cristiana ma anche dell'intera Repubblica dalla fine degli anni Sessanta sino al 1992 quando anche lui fu travolto da "mani pulite". L'addio ad Arnaldo Forlani è stato celebrato nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo all'EUR a Roma. Funerale di Stato per l'ex leader democristiano che si è spento nella sua casa nella capitale a quasi 98 anni. Era nato a Pesaro l'8 dicembre 1925. A dare l'estremo saluto all'ultimo segretario della DC il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, in rappresentanza del Senato c'era Pierferdinando Casini, invece della Presidente del Consiglio in partenza per Riga per il governo Annamaria Bernini. Tra i banchi pieni della Basilica Paolo Cirino Pomicino, Bruno Tabacci, Matteo Renzi, Giorgio Mulé, Gianni Letta, Nicola Zingaretti. "Ha sempre avuto il senso della relatività della politica, non si è mai esaltato quando è stato ai vertici dello Stato ed ha saputo resistere quando ha subìto ingiuste umiliazioni". "Oggi tante persone rimpiangono non tanto quella parte politica ma quella Italia che gli uomini come Forlani hanno saputo costruire". In prima fila la famiglia dell'ex Presidente del Consiglio: i tre figli Alessandro, Luigi e Marco e i sei nipoti, poi Elio Pasquini lo storico segretario personale. "Un grande protagonista della politica italiana" è il commento del Ministro degli Esteri Antonio Tajani. A celebrare il rito Monsignor Vincenzo Paglia Presidente della Pontificia Accademia per la Vita che nel corso dell'omelia rivolgendosi all'amico Forlani gli ha chiesto di ricordarsi dell'Italia che ha amato e servito, dell'Europa, per poi chiedere: "Intercedi con insistenza perché venga presto la desideratissima pace in Ucraina". Rivolgendosi ai tanti partecipanti Monsignor Paglia ha poi voluto ricordare anche come la vita di Arnaldo Forlani sia stata improntata ad un ideale di potere discreto.