Come la tela di Penelope, Berlusconi fa e disfa il centrodestra dal giorno alla notte, guadagnando tempo per rimandare a dopo il 4 dicembre la soluzione dell’enigma. Sarà centrodestra, come chiede Parisi, o destra-centro, come reclama Salvini? Per il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, tra il suo partito e la Lega ci sono solo contrasti personali, non rotture definitive. “Parisi, tra l’altro, sta cercando di avere un ruolo all’interno del centrodestra ma, avendo questa situazione di contrasto con Salvini, credo che questo ruolo non possa averlo”. Ma Parisi questa volta non ci sta: “Berlusconi si tenga Salvini”, dice. “Così il centrodestra perde”, dice l’uomo chiamato proprio da Berlusconi per riorganizzare Forza Italia. “Io vado avanti, non faccio nessun passo indietro”. Poi l’auspicio di Parisi: “Sono convinto che Berlusconi mi sosterrà. Berlusconi non mi molla, non si fa guidare da Salvini. Sono convinto che non cambierà idea. Non credo che in un weekend si cambia linea”. Su una possibile alleanza con Parisi, però, il discorso è chiuso: “Non merita neanche una discussione”, afferma il leader della Lega Nord. “No. Gli amici di Alfano, Verdini e Cicchitto non potranno essere il futuro del Paese. Dal 5 dicembre discutiamo di tutto il resto, ma saranno i cittadini a dover scegliere, non sarà qualche segreteria di partito o qualche potere forte a scegliere chi rappresenterà il centrodestra degli italiani”. Subito dopo il 4 dicembre si definirà il campo, l’anima e il metodo della nuova galassia erede del centrodestra berlusconiano. La richiesta che arriva da Salvini, Giorgia Meloni ma anche Raffaele Fitto è quella di ripartire dalle primarie per la scelta del leader.