Pd e M5s contro Decreto lavoro. Calenda: cose positive

01 mag 2023
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PD e Movimento 5 Stelle sono sulle barricate, Azione invece con Carlo Calenda sta alla finestra. Le opposizioni accolgono il decreto lavoro del Governo con posture sensibilmente differenti. Il Partito Democratico attacca quella che considera una provocazione. "Molta gente si è impoverita in questi anni di pandemia e non si può tagliare i sussidi ai poveri e al contempo aumentano la precarietà, aumentando diciamo il ricorso ai contratti a termine e rendendo più ricattabili i lavoratori e le lavoratrici perché questo accade quando dici che questi contratti a termine possono essere prorogati addirittura da un accordo tra le parti. Ma quelle parti chi lavora e chi ha bisogno di lavorare e chi invece è in condizione di offrire il lavoro non sono alla pari, sono i lavoratori che sono più ricattabili e quindi è veramente una provocazione che in questa giornata il Governo di Giorgia Meloni decide di aumentare la precarietà". Con questo decreto, dice il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, il Governo non ha celebrato la Festa dei Lavoratori, ha fatto la festa ai lavoratori. "Il Governo Meloni si riunisce per introdurre il decreto precariato per fare la festa ai lavoratori. Adesso torniamo indietro, torniamo indietro al Jobs Act di Renzi ed è singolare che ci sia questo dolce abbraccio politico tra questo Governo Meloni e il Governo di Renzi a 10 anni di distanza. Siamo ormai oltre le politiche conservatrici, siamo alla restaurazione più becera". Carlo Calenda invece è curioso perché ritiene che nel provvedimento ci siamo diverse cose positive e altre che saranno da approfondire nelle prossime settimane. Caustico invece Matteo Renzi che sottolinea: "la Premier Meloni taglia quattro miliardi di tasse sul lavoro e dice che questo è il taglio di tasse più importante degli ultimi decenni, è falso". Per fare esempi gli 80 euro, ricorda il Leader di Italia Viva, valevano 10 miliardi all'anno. La cancellazione dell'imu sulla prima casa quattro miliardi. Giorgia Meloni insomma non ha litigato solo con la politica, conclude Renzi, ha litigato prima di tutto con la matematica. Alleanza, Verdi e Sinistra parla di una arroganza consolidata della Presidente che, nel giorno dedicato al lavoro, non ha nulla da dire a questo mondo se non indebolirlo.

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