Quando mancano pochi giorni al primo anniversario del terremoto che ha devastato il centro Italia, arriva la notizia delle dimissioni di Fabrizio Curcio, colui che, a capo della Protezione civile, fra le altre, ha gestito quella emergenza. I motivi dell’addio sono esclusivamente e strettamente personali, spiega Curcio. “L’impegno richiesto per questo incarico è totale e per 24 ore al giorno. Purtroppo non sono più, in questo momento, nella possibilità di garantirlo al cento per cento”, spiega. Arrivano da più parti i ringraziamenti, i complimenti e le parole di grande elogio, in primis quella del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, del Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, di quello dell’ambiente, Gian Luca Galletti, tutti che esaltano le qualità con le quali Fabrizio Curcio ha gestito per due anni e mezzo la Protezione civile, attestano; così come fa, a nome dei Sindaci d’Italia, il Presidente dell’Anci Antonio Decaro. Quello di Amatrice e di Sindaco, Sergio Pirozzi, va oltre e dice “Gli sarò grato per tutta la vita per quanto fatto per la mia comunità”. Nelle aree del centro Italia colpite un anno fa dal sisma, intanto, emergono le angosce, i disagi degli sfollati, anche per il funzionamento delle poche casette consegnate finora e di ricostruzione si parla fra la gente come di un miraggio lontano. Nominato, al posto di Curcio, a capo della Protezione civile, colui che dal 2010 era Vice Capo Dipartimento, Angelo Borrelli. Già revisore contabile e dottore commercialista, dal 2002 è dirigente del Dipartimento della Protezione Civile fino ad arrivare a occuparsi di emergenze come quella dei terremoti in Abruzzo nel 2009, in Emilia nel 2012 e, accanto a Curcio, in centro Italia, nel 2016. Borrelli ha già assicurato: “Continueremo ad operare in continuità con il gran lavoro fatto finora”.