Referendum, comitato del Sì: rispettiamo elettorato

12 giu 2022
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Eccoci Giovanna, allora siamo con il Presidente della Fondazione Einaudi fondatrice promotrice del comitato per il sì Giuseppe Benedetto, Presidente, allora Presidente, le chiedo anzitutto un primo commento, in qualche modo era nell'aria il non raggiungimento del quorum ? "Abbiamo detto e scritto da tempo, non era il quorum in discussione su questo referendum è il numero dei Si e il numero dei No. Su quello ci misureremo ci confronteremo su quello tireremo le somme e mi pare che sui referendum a quanto detto dai primi exit poll vinca il Si su tutti e cinque e soprattutto su alcuni referendum, ci sono percentuali che una volta si sarebbero dette bulgare e che la percentuale sulla separazione delle funzioni che poi non era neanche la separazione delle carriere, mi pare che sfioriamo l'80%. Allora parlare del quorum ma non ha senso, è quasi offensivo verso l'intelligenza di chi ci ascolta. Stendiamo un velo pietoso su quello che è successo oggi in tutta Italia a partire da Palermo. Vediamo di calcolare i Si e i No, come si fa ormai in qualunque tipo di elezioni, noi vediamo che alle amministrative che erano le elezioni in Italia che avevano la percentuale più alta di partecipazione, più delle politiche, siamo sotto il 50%. Dunque di che cosa stiamo a parlare. È giusto rispettare l'opinione dell'elettorato che ha dato un fortissimo segnale verso una riforma della Giustizia che s'ha da fare. Noi ci auguriamo che sia un segnale per il Parlamento questo che procede in questo senso". Esatto leggeremo un segnale il risultato però Presidente è quello che è sotto gli occhi di tutti, evidentemente. "Non era dal nostro punto di vista quello rilevante, perché il quorum è ovvio, da vent'anni in Italia non si raggiunge il quorum sul referendum non poi neanche siamo stati fra i promotori come fondazione, eravamo stati promotori su quello precedente, quello contro il taglio dei parlamentari in questo caso i nostri rappresentanti più autorevoli da Carlo Nordio lo stesso Cassese che se spesso hanno detto qual era l'opportunità per andare a votare, e votare Si, e oggi i Si hanno raggiunto, ci auguriamo, aspetteremo i dati definitivi, questo risultato sul referendum bandiera. Guardi, io sono convinto che se i promotori si fossero concentrati sul referendum, quello della separazione delle carriere, probabilmente anche il dato di partecipazione sarebbe stato molto più elevato. Annacquare su tanti referendum non è mai un bene. Noi, come Fondazione Einaudi, abbiamo proposto una riforma costituzionale o meglio un quadro all'interno del quale la riforma costituzionale si può fare. Un quadro di riferimento che una Assemblea Costituente proprio per trattare questi temi i temi della riforma della Giustizia e non solo in maniera armonica. Ci auguriamo che il Parlamento raccolga questa sollecitazione. Questa sì della Fondazione Einaudi". Posso fare una domanda rapida al tuo ospite non so se può sentirmi, oppure gliela traduci anche tu, abbiamo capito ovviamente la sua posizione, è anche vero che però insomma potrebbe essere il risultato ce lo ricorda prima nostra per gli Ascom, più basso di partecipazione della storia d'Italia da quando ci sono i referendum e quindi mi domando se lei giustamente diceva forse da porre sul mettere soltanto un quesito, se il problema è nella complessità dei temi che forse non interessano così tanto poi alla popolazione, almeno li sentono lontani da loro. "No non sono d'accordo, è lo strumento. Guardi sono convinto che con la referendum sulla cannabis e con l'altro che non è passato al vaglio della Corte Costituzionale e l'eutanasia probabilmente si sarebbe raggiunta una percentuale più alta. Anzi sicuramente ma ho forti dubbi che si potesse raggiungere il 50% più uno dei votanti. E non c'è dubbio che l'istituto va ripensato e ci sono mille modi per ripensarlo, non solo ovviamente abrogando non ci mancherebbe altro no ?, però resta il fatto che se alle amministrative ripeto dove In Italia si raggiungevano percentuali del 70 e oltre 75% 80% siamo sotto il 50, è impensabile che un referendum si possa andare oltre il quorum, cioè al 50% più uno. E dunque prendiamo il dato per quello che è, lasciamo perdere il discorso sul quorum, gli italiani che sono andati a votare si sono espressi perché guardi le ricordo una cosa, che ci sono stati partiti molto importanti, rilevanti in questo mese che hanno detto: "Andate a votare votate No, e dobbiamo avere anche rispetto per quei partiti. Se i Sì sono stati così prevalenti vuol dire che il sentimento è quello. E allora speriamo e ci auguriamo che il Parlamento che il luogo dove naturalmente una riforma della Giustizia va fatta, dove il tema va affrontato, possa raccogliere questo stimolo che arriva dall'elettore".

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