Regionali 2025, Il Veneto continua a dividere il centrodestra

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3 giorni fa

Non ci sono solo la corsa a conquistare la fiducia di Trump e la postura di Antonio Tajani nei confronti dell'amministrazione americana, a dividere la maggioranza. L'altra sfida tra i partiti del centrodestra si giocherà sulla scacchiera delle regionali. Nel 2025 il calendario elettorale prevede il voto in Veneto, Campania, Puglia, Marche, Toscana e Valle D'Aosta, ma il boccone più prelibato per gli appetiti di Fratelli d'Italia è la regione governata da Luca Zaia che vuole giocare un ruolo da protagonista sostenuto da Matteo Salvini, che vorrebbe evitare di farci i conti sul proscenio della politica nazionale. Il partito di Giorgia Meloni reclama per sé un candidato governatore forte della percentuale del 37,5% incassata alle elezioni europee. Ma il governatore non ha intenzione di mollare in caso di un centrodestra veneto capeggiato da un esponente meloniano, sarebbe pronto a presentare le sue liste che potrebbero essere decisive nelle urne. Il tavolo della maggioranza per mettere a punto le candidature per le regionali verrà aperto ad aprile, dopo il congresso della Lega. L'exit strategy ha provato ad indicarla il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi votare nella primavera del 2026, anziché in autunno, quando scadrà la consigliatura. Un modo per rinviare la resa dei conti tra i protagonisti, già alle prese con le scintille tra la Lega e il ministro degli Esteri. Il governo è invece compatto in Campania, dove l'avversario comune è Vincenzo De Luca, che ha fatto approvare una legge che gli consente di correre una terza volta. L'esecutivo l'ha impugnata davanti alla Corte Costituzionale che si esprimerà il 09 aprile De Luca aveva già scritto la sua sentenza politica. In Italia si fanno le leggi elettorali, per eliminare concorrenti sul territorio. .