Riforma Csm: no porte girevoli e nuovo metodo elettivo

11 feb 2022
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Stop alle porte girevoli per i Magistrati che entrano in politica e nuova modalità di elezione del CSM. Sono queste le due novità approvate dal Consiglio dei Ministri con la massima condivisione, ha precisato il Premier Draghi. "Per accompagnare, per stare a fianco della Magistratura in questo percorso di rinnovamento e pieno recupero della fiducia e della credibilità, su cui ancora pochi giorni fa il Presidente della Repubblica ha fatto un richiamo importante nel suo messaggio alle Camere". Il nodo più insidioso era quello delle cosiddette 'porte girevoli' fra politica e giustizia. Sarà vietato esercitare contemporaneamente le funzioni giurisdizionali e quelle legate a incarichi elettivi o governativi locali o nazionali, come invece può accadere oggi. I Magistrati che sceglieranno di presentarsi alle elezioni non potranno farlo nelle Regioni in cui hanno esercitato la funzione di Giudice o di Pubblico Ministero nei tre anni precedenti. Al rientro dal mandato elettorale i Magistrati non potranno più svolgere alcuna funzione giurisdizionale, ma saranno collocati fuori ruolo presso il Ministro della Giustizia o altre amministrazioni. Questa norma varrà anche per chi rientra da incarichi di Governo non elettivi. Previsto inoltre il divieto di svolgere funzioni giurisdizionali per tre anni anche per chi ha rivestito incarichi di Capo di Gabinetto, Segretario Generale presso i Ministeri o Capo Dipartimento o, ancora, nel caso in cui ci si candidi ma non si venga eletti. Nel caso di incarichi tecnici, il divieto vale se l'incarico dura almeno un anno. Vediamo il nuovo metodo di elezione del CSM. I componenti elettivi dell’organo di autogoverno tornano ad essere 30: 20 togati scelti dai Magistrati e 10 dal Parlamento, come era prima della riforma del 2002. Il sistema elettorale per i Magistrati cambia e diventa misto: 14 consiglieri saranno scelti con il sistema maggioritario basato su collegi binominali e verranno eletti i primi due per ogni collegio. Il quindicesimo, un PM, sarà il terzo più votato da individuare attraverso un calcolo ponderato, tenendo conto delle percentuali del bacino elettorale nei diversi collegi. I rimanenti 5 saranno invece scelti fra i Giudici con un sistema di voto proporzionale su base nazionale. Le prossime consultazioni per rinnovare il CSM sono previste in estate.

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