Stati generali, vertice serale dopo via libera di Zingaretti

09 giu 2020
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Sul suo tavolo Giuseppe Conte ha calato il piano Colao, che può servire come contributo per gli stati generali dell'economia. Il programma per rilanciare il motore ingolfato del Paese, messo a punto dalla task-force del manager, è una piattaforma su cui potranno confrontarsi i principali attori del sistema produttivo, delle parti sociali e dell'opposizione convocati dal Governo. Un primo passo per arrivare a quel piano di rinascita dell'Italia dalle ceneri della pandemia. E' proprio il proscenio degli stati generali, che fino a qualche giorno fa ha diviso il PD e il Movimento 5 Stelle, a tenere banco a Palazzo Chigi in un vertice serale tra i capi delegazione nella maggioranza. Conte vorrebbe aprire il tavolo da giovedì a sabato, ma ancora non c'è una data certa. Il malcontento dei Dem nei confronti del Premier era legato al rischio di arrivare all'appuntamento senza dossier e proposte precise. Dopo qualche tensione il PD ha dato il via libera all'iniziativa e Nicola Zingaretti, che non vede alternative a questo Governo, sostiene che non bisogna sprecare questa occasione. “E' un momento davvero cruciale, nel quale si giocano i destini non solo di una legislatura, ma del futuro dell'Italia. Sono pienamente consapevole dei pericoli che ci sono, ma il mio giudizio, lo voglio dire subito, è fiducioso e dobbiamo chiamare il Paese a ricostruire fiducia”. Nel centrodestra, che il Governo ha fatto sapere di voler invitare agli stati generali, a dominare è lo scetticismo per un'iniziativa che rischia, accusano, di essere solo una passerella mediatica e chiedono che sul piano Colao riferisca in Parlamento. I leader della coalizione reclamano poi di tornare al voto approfittando dell'Election Day che dovrebbe tenersi il 20 settembre per le amministrative e il referendum. “Ogni giorno, ma anche oggi leggendo i giornali, vedo che al Governo stanno litigando perfino sugli stati generali, se farli prima, farli dopo, chi invito, chi non invito. Stanno litigando sulla giustizia, stanno litigando sul MES, stanno litigando sulla concessione ad Autostrade e intanto ci sono 245 opere pubbliche ferme. Quindi, piuttosto che andare avanti col quotidiano litigio, visto che in autunno ci saranno elezioni comunali, elezioni regionali, il referendum per cui tutti gli italiani usciranno di casa, piuttosto che andare avanti litigando e fermando, io penso che sarebbe più utile dare per cinque anni tranquillità agli italiani”.

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