Via libera dall'Aula alla nota di aggiornamento del Def

12 ott 2016
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La crescita ma soprattutto il dialogo difficile con il cuore dell’Europa. C’è il voto sulla nota di aggiornamento del DEF e, al tempo stesso, per Matteo Renzi l’informativa in Parlamento sul prossimo Consiglio europeo. Un doppio binario che riapre il confronto, non facile, con Bruxelles. Renzi ribadisce: “L’Europa deve cambiare la risposta dell’Unione europea alle crisi internazionali. Sembra caratterizzata da un frenetico immobilismo e l’incapacità e la volontà di svoltare”. Lo scontro è sempre sull’austerity, ma Renzi vede l’Europa minata da discussioni e polemiche di piccolo cabotaggio e incapace di reagire alle sfide del presente e di ripensarsi per il domani. “Soltanto in Italia le considerazioni che vengono dall’Unione europea, dalla Commissione europea, dalle Istituzioni europee occupano pagine intere di giornali, mentre altri paesi sono molto più abituati a ricevere, a cogliere i suggerimenti e poi a fare come meglio credono, senza che si crei puntualmente uno psicodramma nazionale. Si spiega forse così la discussione sulle virgole che stiamo facendo anche in queste ore in Italia, a fronte di un elemento oggettivo, che è quello che l’Italia è il Paese con la rotta di discesa del deficit più significativa”. L’immobilismo che Renzi sottolinea anche sui migranti, e proprio sulla crisi migratoria Renzi lancia la sfida ai Governi dell’est Europa e sottolinea: “È fondamentale che l’Italia sia promotrice di una posizione durissima nei confronti dei Paesi che hanno ricevuto molti denari dalla comune appartenenza e in questa fase si stanno smarcando dai propri impegni sulla ricollocazione”. Mentre la palla passa in campo europeo, sulla manovra le opposizioni attaccano e parlano di stime superiori. L’accusa è chiara: numeri gonfiati e spot elettorali in vista del referendum di dicembre. “Adesso che dice? Cambierà tutto con Roma 2017, con questi tavoli di lavoro che verranno fatti a Roma sul cambiamento dell’Unione europea. Succederà questo? Qualcuno ci crede? Qualcuno raziocinante ci crede in questo palazzo, o è costretto soltanto a crederci?”.

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