Anzitutto facciamo ordine: il decreto Recovery unisce due parti, la governance del PNRR che recepisce senza sorprese l'accordo politico trovato in settimana e le semplificazioni, 65 pagine fitte di norme, alcune molto tecniche, soprattutto nella parte sullo snellimento delle procedure amministrative, quella che presenta le maggiori novità. Tema appalti in primo piano, esce di scena la regola del massimo ribasso, molto discussa, mentre la soglia dei subappalti sale dal 40 al 50% del totale dei lavori assegnati, fino al 31 ottobre proprio per cercare di accelerare l'avvio dei cantieri, ma coi medesimi standard di qualità garantiti dal vincitore dell'appalto, compreso il riconoscimento, anche ai lavoratori del subappalto, di uguali condizioni normative e salariali dei lavoratori delle imprese aggiudicatrici. A proposito di lavoratori requisito necessario per le aziende che partecipino alle gare del Recovery sarà l'obbligo di assumere una quota non inferiore al 30% di giovani under 36 e donne. Spulciando tra le altre norme vengono tagliati i tempi per la VIA, la Valutazione di Impatto Ambientale delle opere, oggi ci vogliono in media almeno due anni, si scenderà a 175 giorni. Per il super bonus energetico basterà la dichiarazione di inizio lavori mentre salta l'estensione della super bonus 110% agli alberghi, allargato invece a case di cura e ospedali. Esce infine dal Decreto l'assunzione di 350 dipendenti della Pubblica Amministrazione per la governance dell'attuazione del piano, la prossima settimana è in agenda un decreto ad hoc per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione a quel punto il PNRR sarà ufficialmente operativo e a luglio l'Italia potrà ottenere la prima tranche di soldi dall'Unione Europea.