l'Ucraina chiama l'Italia, che ribadisce sostegno e vicinanza, oltre che impegno per fermare la guerra e trovare una soluzione della crisi. Il Presidente Zelensky sente Mario Draghi e dopo la telefonata, twitta l'apprezzamento per la volontà del nostro Paese di partecipare alla creazione di un sistema di garanzia per l'Ucraina. Nelle ultime ore, Zelensky si è detto pronto a trattare sulla neutralità di Kiev, ripetendo al contempo la richiesta di garanzie sul fronte della sicurezza e rilanciando la proposta, già lanciata al Congresso americano, di una nuova alleanza di Stati in grado di intervenire, militarmente, nel giro di 24 ore, in caso di aggressione. Tra loro, oltre ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, esclusa la Russia evidentemente, l'Ucraina vorrebbe: il Canada, la Turchia, la Germania e proprio l'Italia, come spiegato dall'ambasciatore di Kiev a Roma: "L'Ucraina sta coinvolgendo i suoi partner, che potrebbero diventare garanti della sicurezza. Secondo il nostro Presidente, tra i garanti della sicurezza dell'Ucraina, dovrebbero esserci i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, più Germania, Turchia, Israele, Canada e l'Italia. Sono molto contento di vedere l'Italia in questo elenco. Ultimamente il vostro Paese sta seriamente aiutando l'Ucraina, fornendo a noi le armi, gli aiuti finanziari, umanitari, ma non solo." Dopo il colloquio con Zelensky, Draghi ha ribadito, oltre al fermo sostegno del Governo italiano alle autorità e al popolo ucraino, la disponibilità di contribuire all'azione internazionale per porre fine alla guerra e promuovere una soluzione durevole della crisi in Ucraina. Piena disponibilità insomma, anche se sull'alleanza di garanzia. proposta da Zelensky, Palazzo Chigi nella nota ufficiale per ora non si sbilancia. L'intesa dovrebbe essere comunque ratificata con accordi paralleli a quelli di una possibile pace.