Abbiamo indicato al Presidente i primi non negoziabili principi a cui il nuovo governo dovrebbe rifarsi, tra cui: la chiara e indiscussa scelta europeista e l'impegno a costruire un'Europa profondamente rinnovata, all'insegna dello sviluppo, del lavoro e della solidarietà; il pieno riconoscimento e difesa della democrazia rappresentativa, a partire dal valore della centralità del Parlamento; una svolta radicale nelle scelte economiche e di sviluppo, puntando alla sostenibilità ambientale e ridando totale centralità a politiche redistributive, agli investimenti, ai temi del lavoro e attenzione all'equità sociale, e per evitare ulteriori inasprimenti fiscali, a cominciare da quello dell'IVA; una svolta, infine, con l'Europa nell'organizzazione e gestione dei flussi migratori rispetto ai decreti che si sono approvati in questa legislatura.