I 38 medici cubani arrivati la settimana scorsa a Torino per aiutarci in questa emergenza, prendono confidenza con gli strumenti, lavoreranno anche loro qui nel nuovo Covid Hospital, nato negli spazi delle OGR, le Officine Grandi Riparazioni del capoluogo piemontese, che fino a febbraio ospitavano convegni e concerti. Questo padiglione di 8900 metri quadrati messo a disposizione gratuitamente dalla Fondazione Crt, è stato trasformato in 12 giorni e mezzo di lavoro in una struttura ospedaliera temporanea con 92 posti letto, 4 di terapia intensiva, 32 di semi-intensiva e 56 di degenza ordinaria. E questa, ad esempio, è un'unità di terapia intensiva con due posti letto. Alle pareti, che sono state tirate su dal nulla in questi giorni, sono alte 1,70 ci sono tutti gli attacchi per i macchinari, come una vera e propria stanza d'ospedale. Questi sono i ventilatori, fondamentali per aiutare nella respirazione i pazienti più difficoltà. Questo ospedale è riservato a questa fase dell'emergenza, perché siamo in una fase due dell'emergenza sanitaria piemontese e abbiamo bisogno di liberare gli ospedali da quei malati di coronavirus che hanno superato l'acuzie, cioè la fase critica della malattia, che stanno guarendo ma sono ancora positivi e che quindi possiamo ospitare all'interno di questa struttura ospedaliera. Come vede questo poco allineamento a volte tra Governo centrale e le Regioni. Alcune Regioni. Mah, io credo che non sia un bene. Io mi auguro che il Governo abbia la forza di imporre delle scelte omogenee. Qualcosa quando c'era la necessità di contenere il contagio, quelle scelte divise per province, divise per aree. Io credo che non fossero scelte opportune. Noi abbiamo bisogno anche nella fase due dell'economia naturalmente di avere misure differenziate perché la mia esigenza in Puglia è diversa da in Piemonte, però, per quanto riguarda l'area omogenea del nordovest, Io mi auguro che ci possano essere davvero misure coerenti di una Regione rispetto all'altra. E questo è un compito del Governo. A che punto siamo di queste emergenze in Piemonte? Siamo ancora in fase critica. Bisogna tenere duro e nel frattempo iniziare, come stiamo facendo, a lavorare sulla seconda fase, quando torneremo a una graduale normalità che sarà comunque diversa da quella a cui eravamo abituati.