Il check-in dei primi ospiti con un'intera settimana di prenotazione dopo mesi di chiusura, la stagione ormai è perduta, ma per gli albergatori di Abano Terme e Montegrotto, il più importante distretto termale d'Europa, è il primo vero segnale di ripartenza. Le strutture sono aperte da pochi giorni, in anticipo rispetto al resto del Paese per effetto di un'ordinanza regionale, praticabili solo le piscine termali, restano chiusi bagni turchi e saune. I numeri iniziano a essere un po' più confortanti, ovviamente ancora ben lontani dalle prestazioni che facevamo gli anni scorsi, però questo week end è un primo segno di ripartenza. Un milione di presenze perse nei mesi di marzo e aprile, per il settore altissima stagione. Abano Terme dista solo pochi chilometri da Vo', il primo focolaio Veneto di coronavirus. Il comparto turistico alberghiero delle Terme Euganee ha subito danni per 200 milioni di euro. I danni sono stati veramente importanti, lei faccia conto che il nostro fatturato è di circa 380, come destinazione, 380 400 milioni di euro annui. Quest'anno stimiamo una perdita di almeno il 50%. Gran parte della nostra clientela è la clientela straniera, clientela estera che veniva dalla Russia, una gran parte invece lingue tedesca o lingua francese. Ovviamente in questo momento gli spostamenti transnazionali sono ancora estremamente complicati, estremamente difficili. Negli alberghi gli addetti sanificano continuamente ogni superficie. Noi a ogni cliente alla fine di ogni appuntamento, arieggiamo la cabina, sanifichiamo tutte le superfici, le porte, tutto. Le strade di Abano Terme, deserte fino a pochi giorni fa, finalmente si rianimano, ma il cammino verso la normalità è ancora lungo. Io credo che purtroppo tutto il 2020 sia ormai segnato. Il focus è puntato sul 2021.