"Sono arrivati già da circa due, tre, quattro giorni i primi nuclei di donne con bambini. In queste ore stiamo lavorando per ampliare questa possibilità di sistemazione anche grazie al DPCM che è stato adottato ieri e che ci mette un po' nelle mani questa responsabilità." "Alle prefetture il compito di coordinare la rete di accoglienza, come funzionerà?" "Diciamo che questo è un po' il core business delle prefetture, quello di realizzare un'accoglienza quanto più integrata possibile. Provvederemo noi in prima battuta a reperire le strutture e i centri di accoglienza. Soprattutto in questo momento nell'intera Regione Toscana possiamo già contare su più di 200 posti disponibili ma stiamo lavorando per ampliare questa disponibilità." "C'è un piano per mettere in sicurezza i profughi anche dal punto di vista sanitario?" "Con la Regione, con le Aziende Sanitarie, stiamo lavorando appunto per intanto assicurare quei parametri che la normativa in questo momento prevede per chi proviene da Paesi come l'Ucraina, e quindi un tampone all'ingresso. Ma l'impegno della Regione è anche quello di favorire la vaccinazione il più possibile di queste persone, posto che nel Paese da cui provengono il livello di vaccinazione è molto basso, circa il 35%." "Stanno arrivando molti bambini, c'è un piano per inserirli all'interno delle nostre scuole?" "Certo, c'è un piano. È previsto dal DPCM e favoriremo al massimo l'integrazione scolastica dei bimbi e delle bimbe che vengono dall'Ucraina." "Per quanto tempo questa rete di accoglienza sarà attiva?" "Questo non è prevedibile. A queste persone i provvedimenti del Governo garantiscono, e anche dell'Unione Europea, garantiscono una protezione temporanea della durata di un anno quindi, diciamo, non è questo che ci preoccupa. La previsione di 4 milioni circa di profughi è sicuramente allarmante ma l'auspicio è anche che l'Europa sappia fare rete. Molti non chiedono diciamo protezione, tutele dal punto di vista giuridico, e direi quasi tutti, perché la domanda che si pongono è ma se io faccio la domanda di protezione posso tornare poi nel mio Paese?".























