Vigili del Fuoco, personale della Protezione Civile, abitanti dell'isola, turisti. Tutti insieme al lavoro, incessantemente, per far tornare prima possibile alla normalità l'isola di Stromboli, sconvolta dall'alluvione che l'ha colpita nella notte tra l'11 e il 12 agosto. Un fiume di fango e detriti si è staccato dalla montagna e ha invaso case e negozi, inghiottito le stradine strette del paese. Solo per fortuna, non c'è stata nessuna vittima e soltanto un ferito lieve. La gente è stata svegliata nel cuore della notte, dal rumore delle finestre rotte dalla potenza del fango e dell'acqua, che ha travolto tutto quello che trovava sul suo cammino. Armati di pale, secchi, a mani nude, tutti sull'isola si stanno dando da fare per ripulire il prima possibile tutto, anche se ci vorranno diversi giorni. Per le strade strette dell'isola infatti, possono lavorare soltanto piccoli escavatori. Impossibile portare mezzi più grandi e di conseguenza più veloci. A causare la frana, secondo gli abitanti dell'isola, la mancanza di alberi e di vegetazione sulla montagna, devastata nel maggio scorso da un incendio appiccato per le riprese di una fiction TV e che è sfuggito al controllo, distruggendo tutto. La terra bagnata dalla pioggia copiosa si è trasformata in fango, e non incontrando ostacoli è scesa fino al centro abitato. La colpa, dicono in molti, è delle istituzioni, che dopo l'incendio non hanno fatto nulla, solo una passerella senza prendere i provvedimenti adeguati, per la messa in sicurezza di quel costone del vulcano.