“Finché c’è la salute”. Questo è un detto per gli italiani quasi inconfutabile, anche quando la disoccupazione giovanile tocca il 40 per cento e la politica non soddisfa le attese di stabilità e le tabelle incoronano, infatti, l’Italia come il Paese più sano al mondo, il posto dove stare. Il detto in questo caso traduce il dato. A dirlo è l’americana Bloomberg. L’Italia è al primo posto della sua classifica su 163 Paesi più sani del pianeta nel Global Health Index. I Paesi, già virtuosi nella classifica di Bloomberg, subiscono le variabili dell’aspettativa di vita, delle cause di morte e dei fattori di rischio, dalla pressione alta al tabagismo, dalla malnutrizione all’acqua che si beve a tavola. Anche lì per l’italiano medio, il 44 per cento, è molto importante tutto ciò che si beve, mentre sulle tavole la dieta ricca di verdure e a base di olio extravergine d’oliva si confermano ricette di salute e longevità. Salute da primato che batte americani, canadesi e britannici, afflitti da disturbi di ordinaria ipertensione, colesterolo in eccesso e disturbi neurologici. Alle spalle dell’Italia, l’Islanda e la Svizzera. Francia e Germania rispettivamente quattordicesima e sedicesima. Gli Stati Uniti, per l’obesità diffusa, sono solo trentaquattresimi. Un bambino che nasce sul suolo italiano ha grandi possibilità di tagliare il traguardo degli 80 anni dove in Sierra Leone è di appena 52. Visti dall’estero abbiamo, insomma, una buona tavola, sappiamo bere, ma soprattutto abbiamo tanti medici, forse in eccesso, come conclude nella sua ricerca l’amministratore delegato dell’organizzazione Project Hope.