"Io non credo che il direttore generale, che non è medico in questo caso, deve convincere un sanitario a vaccinarsi. Io penso che sia il medico a dover consigliare a me la vaccinazione in questo caso". Giuseppe Pasqualone non ha alcuna intenzione di arretrare davanti al piccolo esercito no-vax emerso nella sua ASL. 34 medici e 87 infermieri e 14 operatori socio sanitari, cui si aggiungono 129 amministrativi 11 medici di base e 6 specialisti convenzionati. "É c'è qualcuno che ritiene di avere qualche patologia da non potersi vaccinare, così non è, perchè sappiamo bene che i vaccini sono prioritariamente destinati ai soggetti fragili e soggetti che hanno patologie proprio per mettere in sicurezza, quindi potete immaginare, come datore di lavoro, quanto sia preoccupato, nel momento in cui vengo a sapere che ci sono dei dipendenti con delle patologie che vanno in giro negli ospedali, addirittura ospedali Covid, senza aver avuto la vaccinazione." Gli operatori sanitari sono finiti per ora in ferie forzate, rischiano insieme agli altri dipendenti ASL, i pesanti provvedimenti disciplinari previsti dalla legge regionale che, unica in Italia, estende anche a quello anti-Covid l'obbligo già introdotto dal 2018 per i vaccini contro epatite B, parotite, rosolia, varicella, DTPa, tubercolosi e influenza, ma per alcuni le conseguenze potrebbero essere ancor più gravi è il caso di quel che sta accadendo a Francavilla Fontana dove hanno detto no al vaccino, due cardiologi sui sei in servizio. "Io dovrò prendere un provvedimento di chiusura del reparto e garantire soltanto un servizio di cardiologia, immaginate cosa significa chiude un reparto con 12 posti letto ordinari e 4 di terapia intensiva, in un momento in cui abbiamo ridotto le attività non Covid, quindi questo secondo me è un interruzione di pubblico servizio".