L'unico elemento comune ai casi segnalati in Italia è che nessuna è un'epatite "conosciuta" di tipo A, B, C, D ed E. Tutto il resto è stato escluso. Non ci sono legami nè con il vaccino anti Covid nè tra i casi. I bambini non hanno mangiato nulla che possa essere in comune per tutti e vivono in luoghi diversi, soggetti a esposizioni differenti l'uno dall'altro. L'origine resta sconosciuta. Il Ministero della Salute dopo avere analizzato i casi di epatiti acute pediatriche in otto diverse regioni, in una circolare chiede di continuare a segnalare tutti i possibili casi sospetti in modo da ampliare la sorveglianza e avere un quadro più preciso e di conservare i campioni biologici. Le cifre per ora sono basse: su 11 segnalazioni tra Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto, solo due casi sono confermati, quattro sono sospetti e si attende l'esito degli esami. Due pazienti sono stati giudicati "possibili" perchè hanno più di 10 anni, solo ad uno è stato eseguito un trapianto epatico. Uno è risultato positivo ad un adenovirus e un altro al SARS-CoV-2. Neanche nel Regno Unito, dove si è registrato il maggior numero di casi, 108 fino ad oggi, sono state trovate cause comuni. In tutta l'Europa i casi confermati sono 38, 9 negli Stati Uniti dove la CDC, l'agenzia federale per la Sanità, ha diffuso un'allerta.