È probabilmente la truffa ai danni dello Stato più imponente dal secondo dopoguerra ad oggi con i sui 440 milioni di euro. Dopo mesi di latitanza due dei presunti promotori dell'organizzazione criminale che l'aveva messa a segno sono stati localizzati e arrestati nella Repubblica Dominicana e in Colombia grazie anche alla collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale della Polizia. Erano riusciti a sfuggire entrambi al blitz dello scorso gennaio quando con l'operazione Free Credit la Guardia di Finanza di Rimini aveva eseguito 35 misure cautelari e 80 perquisizioni in tutta Italia, sgominando di fatto un'organizzazione criminale con base a Rimini accusata di aver frodato lo Stato per 440 milioni commercializzando falsi crediti di imposta attraverso i vari bonus introdotti nel periodo acuto dell'emergenza Covid ma non solo. "Hanno sfruttato il carattere di automaticità della procedura informatica di inserimento dei crediti di imposta che permette lo Stato attraverso la piattaforma dell'Agenzia delle Entrate". Il modus operandi era sempre lo stesso e in pochi mesi aveva consentito all'organizzazione criminale guadagni record. Gli imprenditori della rete, attraverso anche l'acquisizione di società in difficoltà, riuscivano ad ottenere i bonus salvo poi non utilizzare quei soldi per le finalità dichiarate e previste dalla legge o piuttosto utilizzandoli per importi enormemente inferiori a quelli ottenuti. La quasi totalità delle somme frodate, però, è stata già recuperata. "Li abbiamo recuperati sia attraverso il congelamento di quei crediti che ancora non erano stati spesi sia attraverso, praticamente, il sequestro di svariati milioni in contanti che erano nascosti in trolley a loro volta celati in intercapedini di appartamenti, grazie anche all'utilizzo dei cani antivaluta che la Guardia di Finanza ha a disposizione". Dei due arrestati uno si trova già in cella, a Rimini, mentre l'altro, un commercialista, sarà presto estradato in Italia.