La presunta associazione per delinquere al centro dell'inchiesta milanese sui dossieraggi gode "di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e dei Servizi Segreti, pure stranieri". Lo si legge negli atti della Procura, ed è uno degli arrestati a evidenziarlo, Nunzio Samuele Calamucci, che intercettato dice: “contatti tra i servizi deviati e i Servizi Segreti seri ce li abbiamo”. È lo stesso Calamucci che parlando con l’ex poliziotto Carmine Gallo, anche lui arrestato, diceva di avere a disposizione un "hard disk contenente ottocentomila Sdi", informazioni acquisite dalla banca dati delle forze dell'ordine. La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, in collaborazione con quella Nazionale, con la sua indagine ha svelato una rete di hacker, consulenti informatici, agenzie private di intelligence che acquisivano in modo illecito informazioni riservate per poi metterle sul mercato. Ha individuato migliaia di accessi abusivi a banche dati strategiche nazionali, che avrebbero dovuto essere, in teoria, blindate. Diversi i bersagli, legati soprattutto al mondo finanziario ed economico e persino istituzionale, se è vero che come pare anche un indirizzo mail del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe stato clonato o utilizzato abusivamente. Spiati anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il figlio Geronimo. Un gigantesco mercato di informazioni che poteva fare comodo. E infatti, si legge ancora, "gli indagati si vantano di poter intervenire su indagini e processi". Ad avere rapporti con la criminalità organizzata sarebbe poi, sempre secondo la Procura, Carmine Gallo, l’ex poliziotto. "Un soggetto, si legge, che ha le mani in pasta ovunque e intrattiene rapporti con diverse personalità di rilievo oltre che con diversi pregiudicati, anche per associazione mafiosa. È una persona spregiudicata e senza scrupoli".