Milano, protesta dei ristoratori: così non riapriamo

06 mag 2020
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Chiediamo degli aiuti per ripartire per non dover licenziare, per non dover tenere i dipendenti in cassa integrazione. La cassa integrazione sta iniziando ad arrivare oggi per il mese di marzo, con importi sui 500, 600 euro per stipendi intorno ai 1.200 ai 1.300. E siamo senza un euro sui conti correnti delle società. I dipendenti ci chiedono soldi. Io a qualcuno ho anticipato dei soldi, ma miei personali. Siamo alla deriva. Siamo al disastro. È una cosa incredibile. Non si può andare avanti. Lo Stato dice che ci dà dei soldi, ma noi abbiamo bisogno di soldi a fondo perduto per riaprire per poi poter pagare le tasse. Nonostante non ci arriva niente, ci arrivano anche i messaggi di sospensione delle forniture, avendo i ristoranti chiusi. Ma se tu mi obbliga a chiudere, mi devi anche mantenere. È inverosimile. Non ci sono parole ormai. Comprare una lastra di plexiglas, è impossibile, è diventato come le mascherine. Io ho un preventivo di un'azienda che mi ha fatto delle lastre a un prezzo di 75 euro cadauna, dopo una settimana, mi è stato risposto che non c’era disponibilità. Mi sono rivolto ad un altro, lo stesso materiale, le stesse misure 210 euro cadauna. Con queste limitazioni non… forse sarebbe cioè conviene di più star chiusi cioè che non aprire. Quindi abbiam deciso di rimanere chiusi. E aprirete il primo giugno? Non lo sappiamo. A queste condizioni, non credo, non è proprio pensabile.

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