Morta dopo liposuzione, proseguono le indagini

00:01:40 min
|
3 giorni fa

Si continua ad indagare sulla morte di Simonetta Calfus, 63 anni, è la donna morta il 18 marzo dopo una liposuzione all'ospedale Grassi di Ostia per una grave sepsi. Tre i medici iscritti nel registro degli indagati che a diverso titolo hanno avuto un ruolo nella vicenda. L'ipotesi di reato per tutti è di omicidio colposo. Fra loro c'è anche il chirurgo che il 06 marzo effettuò l'intervento alla Calfus e che era già stato denunciato da un'altra paziente. I fatti, come riportato da alcuni quotidiani, risalgono al 27 novembre del 2017, quando una donna si rivolge al chirurgo Carlo Bravi per un lifting al seno Il giorno dopo l'operazione, effettuato in un posto descritto dalla paziente come sala operatoria fai da te, la donna Pamela Maggi, non riesce ad alzarsi dal letto e ha dolori ovunque. Nota cicatrici nere sul seno, chiama Bravi che l'ha operata, ma non le risponde. Si rivolge così al medico di base che ne dispone l'immediato ricovero al Policlinico Umberto I di Roma, scatta la denuncia e per questo episodio Bravi viene condannato ad un anno. Avrei voluto una limitazione alla sua professione, dichiara oggi la Maggi, l'ordine dei Medici assicura che farà la sua parte, anche se ammette che le procedure consentono un intervento solo dopo che la Magistratura si è espressa in tutti i suoi gradi di giudizio. E la Commissione, come ricorda il presidente Antonio Maggi, ha un arretrato cospicuo con circa 900 ricorsi a livello nazionale che ancora aspettano una decisione. Per la morte di Calfus, intanto gli inquirenti puntano a chiarire se le condizioni del luogo in cui è stata operata fossero a norma. Verrà inoltre costituito un collegio di periti, che dovrà analizzare le cartelle cliniche e tutta la documentazione sanitaria. .