Andrea confida ad un amico virtuale le ansie e le insofferenze di un universitario, manifestando, sempre a lui, un ragazzo romano di diciott'anni, l'intenzione di volersi togliere la vita. L'amico che ha conosciuto su Telegram lo incoraggia rassicurandolo sul fatto che con gli oppiacei non avrebbe sentito dolore. "Stamattina è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un giovane di 18 anni, ha compiuto 18 anni a novembre o a dicembre, quindi giovanissimo della provincia di Roma, che in base agli elementi che abbiamo acquisito avrebbe, più che istigato, aiutato il giovane Prospero al suicidio". La famiglia di Andrea confida nella giustizia. "Il vuoto che ha lasciato Andrea è incolmabile comunque. Noi confidiamo sulla giustizia e ringraziamo gli inquirenti, gli avvocati e tutte le persone che comunque ci hanno aiutato a far uscire fuori la verità e che ci aiuteranno". Dalle analisi delle chat, la polizia è riuscita a risalire ad un altro ragazzo, campano, che avrebbe procurato ad Andrea gli oppiacei. Indagato a piede libero è accusato di vendita di sostanze illegali. Ora si procede nella fase due dell'indagine per capire in quale contesto sia maturata la tragedia. Questo è il centro per studenti dove Andrea viveva con sua sorella, qui a Perugia ed è a pochi metri di distanza, vedete laggiù c'è il monolocale che lo stesso Andrea aveva affittato all'inizio di gennaio all'insaputa di tutti. All'interno del monolocale, la scientifica accanto ai blister di farmaci vuoti ha trovato un PC portatile, cinque cellulari e 46 SIM card. Un mistero tutto ancora da svelare. .