Un uomo è riverso a terra, nel bagno del Pronto Soccorso. È morto, forse era affetto da Covid. La persona lo riprende esclamando: “È deceduto!” e poi sposta lo smartphone su un anziano, giace su una barella, non è in buone condizioni, accanto alle sue gambe una vaschetta con il cibo, chi riprende dice che è tra i suoi bisogni. Poi, nella scena appare una distesa di barelle, alcuni hanno una coperta, altri no. Ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande del Sud. È un video drammatico che viene poi diffuso sui social e che non vi mostriamo per motivi di privacy e per il rispetto che si deve alla morte di una persona, ma è sintomo degli enormi problemi che si stanno vivendo in Campania. Il Pronto Soccorso scoppia di malati, come l'intera struttura. Il direttore generale dell'ospedale, Giuseppe Longo, in una nota parla di strumentalizzazioni tese a costruire pericolose suggestioni nell'opinione pubblica e annuncia un'indagine interna su chi abbia girato e diffuso il video, aggiungendo che i soccorritori, in quei minuti, erano andati a prendere una lettiga. La CGIL, dal canto suo, diffonde una nota nella quale denuncia “un sistema sanitario al collasso”, si legge, “e falcidiato da 10 anni di commissariamento”, esprimendo solidarietà a operatori sanitari e malati, all'appello mancano 16 mila unità. E mentre si rincorrono le reazioni su questo video drammatico e i tecnici del Ministero stanno completando la loro ispezione in Campania, a tarda sera arriva la Polizia Scientifica a documentare la scena al Cardarelli. Tante foto e video, non solo del luogo di ritrovamento del cadavere, la Procura vuole vederci chiaro.