È indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa ma fiducioso nella giustizia. Mario Roggero, il gioielliere che ha sparato e ucciso due dei tre rapinatori entrati nel suo negozio, ha detto di aver fatto quanto necessario per difendere lui e la sua famiglia. Quello che maggiormente lo preoccupa ora, è la condizione psicologica delle figlie, una, minacciata di morte, immobilizzata durante l'assalto di mercoledì sera e l'altra sequestrata, in bagno ed aggredita nel 2015, quando la gioielleria di famiglia, aveva subito un'altra violenta rapina. "Certamente è un uomo molto scosso, molto provato, direi quasi distanziato da quello è che è accaduto. Ha vissuto una situazione estremamente tesa, assolutamente drammatica, in cui si è trovato, sostanzialmente, nella necessità di salvare se stesso e la sua famiglia da un pericolo che ha giudicato come molto molto grave e ritenuto che quello che ha compiuto, fosse l'unico gesto possibile". Per stabilire le sue responsabilità, saranno determinanti le tre consulenze, l'autopsia sui corpi dei due rapinatori uccisi, Andrea Spinelli 45 anni e Giuseppe Mazzarino 58, ma soprattutto, la perizia balistica, per capire la posizione del gioielliere e dei banditi e infine, l'analisi dei cellulari dei rapinatori. Il terzo complice, l'unico sopravvissuto, ha subito un intervento chirurgico alla gamba, per questo l'udienza di convalida del fermo, slitta a sabato mattina. Massima solidarietà al gioielliere, da parte dell'intero borgo storico del cuneese. "Vogliamo esprimere, lunedì nel corso del Consiglio Comunale, la nostra vicinanza alla famiglia Roggero. Ci sembra un atto dovuto nei confronti di una persona, Mario, che in questo momento, sta vivendo questa tragedia". "Ci tenevamo anche, portare la vicinanza di tutta l'Associazione Commercianti e nonché dei commercianti, a tutta la famiglia Roggero, perché non è comunque la prima volta, che subiva fatti del genere.