"Ho un'assoluta fiducia nella giustizia e in chi sta operando per trovare la soluzione a questa cosa così terribile." Da 15 mesi Giuliano Saponi attende di conoscere la verità sull'omicidio della madre Pierina Paganelli, uccisa a 78 anni con 29 coltellate nel garage del condominio di via del Ciclamino a Rimini. Una perizia genetica chiesta dal gip ora ha accertato che il dna dell'unico indagato, Louis Dassilva 35 anni in carcere da luglio per l'omicidio, non è tra quelli rilevati sul corpo della vittima e sulla scena del crimine. "Sicuramente stanno facendo un lavoro, secondo me loro minuzioso. Aspettiamo di capire bene tutto il contesto. Prima o poi verrà, lo capiremo però dobbiamo aspettare, purtroppo l'attesa è lunga." Per gli avvocati di Dassilva il risultato della perizia sul DNA è un elemento positivo, anche se sono altri gli indizi che lo hanno portato in carcere. "E' sicuramente un punto molto interessante per la difesa in quanto evidenzia l'assenza, la non collocabilità del Dassilva sulla scena del crimine da un punto di vista genetico. Sono stati trovati almeno altri tre profili." La prova regina sarebbe però il filmato ripreso dalle telecamere della farmacia di via del Ciclamino nei minuti successivi all'omicidio. Per qualche secondo si vede il passaggio di una figura, Dassilva secondo gli inquirenti. Entro qualche settimana la verifica attraverso un esperimento giudiziale. "Se verrà certificato che non è possibile sostenere che quel soggetto ignoto il 3 ottobre 2023 transita davanti alla farmacia è Louis Dassilva, allora ovviamente la richiesta sarà quella di scarcerazione." La tesi della procura rimane credibile, sostiene l'avvocato della famiglia di Pierina Paganelli, Marco Lunedei. La perizia sul DNA di Dassilva, un atto dovuto, ma chi ha commesso il delitto indossava una tuta di carta.