Una tranquilla coppia di coniugi sessantenni ritrovati senza vita nella loro villetta, quartiere Due Ponti, zona nord-ovest della Capitale, uccisi a colpi di pistola sul pianerottolo di casa. I corpi notati, nel primo pomeriggio, dai vicini, che hanno dato l’allarme. “Dava da mangiare ai gatti, tutto. Era una brava persona. È da tanto tempo che la conoscevo. Non lo so che cosa è successo. Al marito no, ma a lei sì. Una signora anziana, che puliva la strada, trovava le bottiglie, tutto. Gli davo pure le lattine per i gatti. Ha cinque gatti là, sotto al giardino, tutti suoi”. I sospetti si concentrano da subito su un anziano condomino. L’uomo, ottantadue anni, si barrica dentro casa, e in via Stasi arriva il personale dei Carabinieri specializzato negli interventi antiterrorismo, con loro i Vigili del fuoco. Alle 17.30 i reparti speciali dei Carabinieri si preparano a fare irruzione all’interno della villetta in cui sono stati trovati i due corpi senza vita. Dalla villetta, però, non si sentono voci. Solo silenzio. Non ci sarà bisogno di aprire il fuoco: il presunto omicida viene trovato senza vita. “Si tratta di un duplice omicidio. Abbiamo poi trovato una terza persona, che si è suicidata”. “È l’assassino, questa persona?”. “Ci stiamo lavorando. È presumibile. È presumibile”. Il movente resta un giallo. Forse una lite, l’ennesima lite tra condòmini.