Sospesa dal Tar di Bari, legittima per quello di Lecce. L'ordinanza del governatore pugliese Michele Emiliano che il 28 ottobre scorso chiudeva tutte le scuole della regione ad eccezione di quelle dell'infanzia. Finisce al centro di una sorta di derby giudiziario che confonde ancor più l'idea a genitori, insegnanti e presidi. Sullo sfondo c'è l'ultimo Dpcm che in materia di scuola prevede anche per le zone arancioni come la Puglia misure meno stringenti di quelle imposte dall'ordinanza regionale. Da qui la decisione di genitori di alcuni studenti pugliesi di rivolgersi al Codacons di Lecce per un ricorso al Tar di Bari che questa mattina ha bocciato di fatto l'ordinanza del governatore Emiliano. Se il Dpcm, quindi, se il Governo centrale, quindi se il presidente del consiglio dei Ministri ai fini della diffusione del contagio, o meglio, al fine di scongiurare la diffusione del contagio non sia più necessario chiudere le scuole di ogni ordine e grado, non può la regione urne ai suoi legittimi poteri concorrenti in materia legislativa e di scuola, non può adottare un provvedimento che abbia un contenuto dispositivo diametralmente opposto a quello che invece è previsto dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Quasi contemporaneamente nella sezione di Lecce un altro giudice monocratico dello stesso tribunale amministrativo regionale, respingeva un analogo ricorso, ritenendo in questo caso il diritto alla salute, prevalente su quello allo studio. Ordinanza legittima quindi. E ora la matassa potrebbe essere sbrogliata già nelle prossime ore proprio dal governatore Emiliano. Si attende una nuova ordinanza che faccia finalmente chiarezza su quello che gli studenti pugliesi dovranno fare a partire da lunedì.