Il racconto della vittima, le immagini delle telecamere di sorveglianza ma soprattutto l'esito del test del DNA. E' stato individuato così colui che la sera del 30 ottobre avrebbe prima aggredito e poi violentato una studentessa di 23 anni a Torino, nella stanza dello studentato in cui alloggiava a pochi passi dal Politecnico. Si tratta di un giovane non ancora maggiorenne, cittadino italiano di origine centro africana, ora in stato di fermo. Alcuni agenti in pattuglia lo hanno riconosciuto per strada proprio nei pressi del residence Borsellino quello in cui è avvenuto lo stupro. I poliziotti, accertata la sua età, lo hanno subito portato nel centro di prima accoglienza per i minorenni. Il reato contestato è la violenza sessuale. Secondo l'accusa quella sera sarebbe stato lui ad aggirarsi indisturbato tra i corridoi dello studentato. Bussa di porta in porta, finché qualcuno non lo fa entrare. La 23enne apre pensando che dall'altra parte ci sia un compagno o una compagna di studi, invece lui non le dà il tempo di reagire, si scaglia contro di lei la colpisce e la violenta. Poi si dà alla fuga. Dopo poco meno di 2 settimane la svolta. La conferma arriverebbe della comparazione tra il campione biologico appartenente al giovane e quello prelevato dalla 23 enne in ospedale, subito dopo la violenza. Del caso ora si occupa la Procura Minorile.























