Adesso basta. È lo striscione che apre la manifestazione di Bologna per la tragedia di Suviana. A portarlo, politici e sindacalisti a partire dal sindaco di Bologna, è un coro di appelli e denunce. "Faccio un appello ad Enel, al Governo e alla ditta in appalto. Subito mettano a disposizione tutte le informazioni che hanno, collaborino con la giustizia come dicono di voler fare, ma lo dimostrino subito". "Mi auguro che il Governo convochi subito le parti sociali e le istituzioni locali e si provi a ragionare su come mettere fine a questa tragedia, ridurla e dall'altra anche aprire una discussione sul tema degli appalti subappalti a partire dalle partecipate dello Stato perché credo che stia succedendo qualcosa che deve andare a verificare e a monitorare". Per dire basta morti sul lavoro, oggi in Emilia Romagna è stato anche indetto uno sciopero di otto ore dai sindacati CGIL e UIL: "Quello che è accaduto alla diga di Suviana non è altro che lo specchio di questo paese e di quanto il lavoro sia e sia stato svalorizzato". Da parte di UIL, relativamente all'impianto di Suviana, erano state fatte delle segnalazioni, riguardo a cosa? "Riguardo a delle procedure che non andavano bene e che non, come dire, non rispettavano il tema della sicurezza sul lavoro. In quel momento, le abbiamo fatte nel 2022, la categoria in particolare. Non è stata data risposta". La sicurezza non è un costo, non è un lusso, ma è un dovere. Dal palco di Piazza Maggiore, questo è il messaggio dell'Arcivescovo Matteo Zuppi: "Purtroppo, molte volte, si risparmia sulla sicurezza, i meccanismi di appalti finiscono per diminuire il livello di sicurezza. Forse, dobbiamo, più che parlare, dobbiamo scegliere, fare, con un sistema di controlli, di garanzie che permettano di ridurre lo scandalo di morire sul lavoro".