Questo è lo schedario storico della Triennale e se andiamo alla lettera L per esempio troviamo il nome, forse del più grande architetto dal '900 ad oggi che è Le Corbusier. Oggi naturalmente questo schedario non ha più un valore, è tutto digitalizzato, ma nello spazio che abbiamo oggi inaugurato, che abbiamo chiamato Cuore di Triennale, perché c'è davvero la memoria, i ricordi, le opere più straordinarie di cent'anni di storia dell'arte e della cultura italiana internazionale, Le Corbusier appare per esempio con una lettera scritta nel 1951 in cui facendo riferimento a un grande seminario fatto per l'esposizione internazionale della Triennale dice: sono stato a Milano, è stato un momento eccezionale, dobbiamo andare avanti, dobbiamo creare un gruppo di intellettuali, studiosi, politici che lavorino sul tema del rapporto architettura e città. Ecco questo è un po' il senso di questo archivio, cioè un luogo dove sarà possibile consultare materiali, plastici, fotografie, video, ma guardando al futuro, e il senso del cuore pulsante di Triennale è proprio questo, cioè di rendere generativa la memoria". 100 anni di progetti, opere e immagini. Di libri, disegni e lettere, dal vecchio schedario i disegni dei quartieri di Milano. Gli archivi della Triennale aprono le porte alla città con 300.000 opere e 20.000 fotografie che a rotazione popoleranno Cuore, il cuore pulsante della storia di Triennale, con il centro studi, archivi e ricerca. "Questo spazio è un omaggio alla città, è aperto davvero a tutti in maniera indistinta con un'accessibilità dal martedì alla domenica negli orari di Triennale per i ricercatori, gli studiosi, le scuole, gli appassionati, i visitatori che possono fruire davvero in maniera autonoma del nostro patrimonio".