A Piazza della Repubblica sventolano le bandiere della Pace, di chi manifesta contro la guerra e per dimostrare solidarietà al popolo ucraino. Promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e da tante altre associazioni, si chiede il cessate il fuoco in Ucraina, che l'esercito Russo si ritiri e che si progetti la ricostruzione. Eccolo il corteo, sfila per un'Europa di pace, attraversa il centro di Roma così. Le bandiere dell'Ucraina affiancano quelle arcobaleno. In testa lo striscione della CGIL, con Maurizio Landini che dice: la guerra non si combatte con la guerra, è il momento di non armare ma disarmare il mondo. "Non credo che oggi il problema sia fermare la guerra inviando armi, non è quella la strada. La strada che dobbiamo affrontare è il massimo della diplomazia e penso che sia proprio il momento, quando penso all'intervento dell'ONU, penso che l'ONU dovrebbe muoversi per il ruolo che ha, andare in Ucraina, essere presente ai tavoli delle trattative. Io credo che è questo, quello che dobbiamo fare". Non partecipa la CISL, contraria all'idea di neutralità, mentre chi manifesta condanna, senza se e senza ma, la pressione militare da parte della Russia. "Per fermare la guerra criminale di Putin, l'Europa deve avere coraggio. Chiudere e non acquistare più il gas russo, perché con il gas russo, la Russia di Putin incassa ogni giorno 700 milioni di euro, con cui finanzia la guerra. Questa è un'arma non bellica, per portare a veri colloqui di pace". È un momento cruciale per la diplomazia, anche per questo la società civile e l'associazionismo si mobilitano. "Dopo tante settimane in cui lo spazio pubblico mediatico è stato completamente occupato dai grandi potenti e grandi decisori della terra, è ora che la parola si dia alla società civile, e non c'è soltanto quella del nostro Paese, c'è anche quella che sta scendendo in piazza in tante altre parti, siamo molto solidali e vicini con la società civile in Russia, che rischia molto scendendo in piazza, abbiamo visto valanghe di arresti".























