E dopo 50 anni il gas russo non fluisce più verso l'Europa attraverso l'Ucraina, è scaduto il contratto quinquennale per decisione in particolar modo di Kiev che non ha voluto rinnovarlo per mettere un freno ai ricavi russi. Apriamo la cartina dei gasdotti in Europa. Questa era la situazione fino al 31 dicembre poi s'è chiuso anche l'ultima gasdotto di Sudzha, l'ultimo punto di ingresso del gas russo verso l'Ucraina, i paesi più colpiti in questo momento sono l'Austria, la Slovacchia, la Moldavia, c'è, va detto un ultimo gasdotto che porta ancora il gas russo in Europa, attraverso il TurkStream sotto il mar Nero e va soprattutto verso l'Ungheria che in qualche modo quindi è tutelata in questo momento. Quanto gas mancherà? Circa il 5% quella fetta in rosso, 15 miliardi di metri cubi quanto vuol dire sostanzialmente quanto consuma l'Italia in tre mesi. Quindi insomma è un 5% si possono trovare delle alternative, ma certo è una mancanza che si farà sentire perché queste alternative possono essere più costose e questo potrà avere un riflesso sul prezzo. Qua guardiamo il prezzo del gas naturale in Europa negli ultimi due anni, più 55% negli ultimi dodici mesi, un effetto che si è già visto in bolletta perché questa decisione era stata annunciata, sul futuro le previsioni sono che sostanzialmente questi livelli rimarranno tali, quindi si rimarrà su livelli abbastanza alti, certo più bassi rispetto alla crisi energetica del 2022, adesso si è arrivati a 350 euro a mwh, ora stiamo parlando di 50 ma il gas in Europa costerà sempre più che negli Stati Uniti e in Cina, questo è un problema anche per la competitività. Per quanto riguarda l'Italia beh nel 2021 importavamo il 40% di gas russo rispetto al nostro fabbisogno, ora siamo al 9%. Va detto che abbiamo un'ampia diversificazione grazie ai cinque gasdotti, dal Tarvisio ormai non importiamo più gas, anzi lo esportiamo verso l'Austria e altri paesi che hanno bisogno. Ci saranno cinque rigassificatori dal 2025 quindi siamo coperti a livello di riserve di gas, si i livelli sono più bassi rispetto all'anno scorso ma sono sicuramente più alti rispetto al 2021, dicembre 2021, il preludio della crisi energetica che ha attanagliato le nostre bollette e le nostre imprese. Perché questa scelta dell'Ucraina? Dicevamo, beh per fermare il bonifico di 50 milioni di euro al giorno che l'Europa ancora pagava per il suo gas naturale alla Russia e anche Gazprom sarà colpita con cinque miliardi di dollari di ricavi in meno nel 2025.