La caccia ai tifosi israeliani del Maccabi ad Amsterdam, dopo la partita di Europa League contro l'Ajax, continua a suscitare sdegno e condanna, e nella città olandese, non sarà uno Shabbat come gli altri, ma sarà uno Shabbat di paura". Quando il sole è calato venerdì e si accese le candele di Shabbat, tutte le sinagoghe di Amsterdam sono state messe sotto protezione speciale della polizia antiterrorismo olandese. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza in tutta la città: divieto di manifestazioni per tre giorni, divieto di coprirsi il volto e polizia autorizzata a perquisire chiunque desti sospetti. Centinaia di persone si sono radunate ieri sera in segno di solidarietà pro-Israele in Piazza Dam. Il clima è teso dopo i fatti di giovedì notte, quando bande organizzate di attivisti propalestinesi hanno messo a segno vere e proprie imboscate contro i tifosi israeliani con bastoni e coltelli. In tutto ci sono stati 5 tifosi feriti, tra i 20 e i 30 contusi e 60 arresti effettuati dalle forze dell'ordine nel corso degli scontri. Il Re in persona, Guglielmo Alessandro, ha telefonato al Presidente israeliano Herzog per scusarsi: "Abbiamo fallito come ai tempi della Shoah". Mentre il Primo Ministro olandese Dirk Schoof ha espresso "vergogna" e ha assicurato che "i responsabili saranno perseguiti". Le avvisaglie si erano avute già mercoledì, quando nel centro della città i tifosi del Maccabi e dell'Ajax si erano scontrati, "con lievi tafferugli da entrambe le parti". Alcuni video postati sui social e rilanciati dai media olandesi, mostrano ad esempio alcuni ultrà israeliani intonare cori razzisti anti Palestina e islamofobi. Si parla anche di attacchi contro le case dove erano esposte bandiere palestinesi. "Il comportamento di certi tifosi" del Maccabi Tel Aviv "non giustifica" però la violenza scoppiata dopo, ha dichiarato la Sindaca Halsema, tanto più che le prime indagini indicano che gli assalitori si sono organizzati su Telegram e poi si sono tenuti in contatto attraverso i cellulari.