Arresto sindaco Istanbul, scontri tra polizia e manifestanti: 16 feriti e 53 arresti

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19 ore fa

Le proteste contro l'arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, incarcerato con accuse di corruzione e terrorismo, sono andate avanti anche nella notte in diverse città della Turchia. A Istanbul, scontri tra manifestanti e polizia vicino alla sede del comune dove migliaia di persone hanno sfidato il divieto a manifestare imposto dal Governo fino a domenica. 16 gli agenti feriti negli scontri e 53 le persone arrestate. Scontri anche ad Ankara dove la polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro gli studenti, mentre altrove sono stati usati i cannoni ad acqua. Altre 54 persone sono state arrestate per aver condiviso sulle piattaforme social contenuti provocatori mercoledì, dopo l'arresto del sindaco i principali social media e servizi di messaggistica erano stati bloccati e funzionavano solo con la VPN. Dopo 40 ore sono stati sbloccati. La polizia ha arrestato uno stretto collaboratore del sindaco di Istanbul, Ertan Yildiz, accusato di aver chiesto una tangente da cinque milioni di euro per evitare che un centro commerciale fosse dichiarato inagibile. Le proteste raccontano di un paese diviso in due tra chi pensa che le indagini dei giudici siano indirizzate dalla politica e chi chiede rispetto per la magistratura. Il sindaco sui social ha subito definito l'arresto un golpe contro la volontà della nazione e lanciato un appello ai magistrati. Imamoglu è considerato il più pericoloso sfidante per il Presidente Erdogan, quando si voterà nel 2028 e questa settimana doveva ricevere la nomination del suo partito. Dopo ore di silenzio, Erdogan ha respinto le accuse. Sono beghe interne all'opposizione e al Partito Repubblicano, le minacce ai giudici, ha detto, sono la via più facile per ingannare il paese. In migliaia però continuano a protestare rischiando l'arresto. Il Ministro della Giustizia ha definito fuori legge gli appelli a manifestare proprio mentre il partito di Imamoglu annunciava che le proteste continueranno. .