Mentre i tank dello Stato ebraico avanzano all'interno della Striscia di Gaza, il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz minaccia l'annessione di parte dell'enclave palestinese ad Israele nel caso in cui Hamas non dovesse rilasciare gli ostaggi. Intanto il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu punta il dito contro l'Alta Corte di Giustizia israeliana per aver congelato il licenziamento di Ronen Barr, il capo dello Shin Bet, i Servizi di Sicurezza interna, per avere il tempo di esaminare le petizioni presentate dai partiti di opposizione e da diverse organizzazioni contro la decisione del Governo di rimuovere Barr dall'agenzia. Una decisione presa giovedì notte, all'unanimità, sulla base della mancata fiducia del Premier nei confronti dell'uomo a capo dei Servizi dal 2021. Eppure mai nella storia dello Stato ebraico un Primo Ministro si era spinto così tanto, provando a rimuovere il numero uno dello Shin Bet. E, come sottolinea l'opposizione, la motivazione dietro il licenziamento sarebbe tutt'altra, ovvero l'indagine in corso condotta dall'agenzia sul Qatargate, lo scandalo sui presunti pagamenti di Doha a persone vicine al leader del Likud. Le ultime mosse di Netanyahu non piacciono alla maggior parte degli israeliani che continuano a manifestare, non solo per chiedere la fine della guerra a Gaza e il ritorno degli ostaggi ma anche per denunciare la torsione autoritaria verso cui sta andando il Paese, accusando Netanyahu di voler concentrare nelle sue mani il potere. .