La tensione monta nei sobborghi dove oltre 1300 dipendenti dell'industria produttrice di carne Toennies sono positivi al Covid. L'indice del contagio è schizzato a 2,88 in Germania a causa del focolaio in nord Renania Vestfalia, il mattatoio del paese. Qui le autorità valutano l'istituzione di una zona rossa. Gli operai provengono in gran parte da Polonia e Romania e vivono a stretto contatto in condizioni precarie. La polizia è intervenuta per evitare tafferugli e fuga dalla quarantena. Le persone hanno paura, denunciano condizioni di lavoro non idonee alla Toennies. Sono 8,8 i milioni di contagi al mondo, secondo i numeri diffusi dalla John Hopkins University. Il record resta degli Stati Uniti, dove Biden accusa Trump di aver ordinato una riduzione dei test per diminuire artificialmente il numero dei casi. La Cina intanto è alle prese con il focolaio al mercato di Pechino. Teme una seconda ondata ed effettua test a tappeto. È stata sospesa l'importazione del pollo dall'azienda americana Tyson Foods per i contagi in uno degli impianti. Le autorità cinesi hanno chiesto anche la chiusura della Pepsi di Pechino, sempre a causa di un focolaio tra i dipendenti. Il Giappone conta nuove infezioni e come la Cina teme il ritorno del virus. Il cimitero di Rio de Janeiro è l'immagine di un triste primato. Oltre 50000 le vittime nel Paese più colpito del Sudamerica. A Copacabana la polizia controlla chi preme per ritornare alla nuova normalità. Le spiagge si sono ripopolate in Spagna, lo stato di emergenza è concluso. Sono arrivati i primi trolley negli aeroporti, ora che le frontiere sono riaperte ai paesi dell'area Schengen. Gli amministratori chiedono attenzione perché altrove i casi sono in aumento. Dalla Svizzera alla Bosnia i numeri stanno risalendo.